
Colore, allegria, leggerezza, e soprattutto genuinità; incontriamo Cristina D'Avena in quel dello Stadio Puchoz nel cuore di Aosta in occasione dell'evento :" Rewind Republic" dedicato ai mitici anni '80, ed e' subito magia!.
Minuta, graziosa, con un look decisamente alla moda, tiene il palco abilmente, coinvolgendo la platea, ed imbastendo con assoluta naturalezza uno scenario da favola, quasi "virtuale", attorno a lei.
Arriva Denver, poi Memole, Lady Oscar, anche Mirko e Licia....movenze, gioiosi ritornelli, il passo all'indietro di trentanni e' inevitabile, ma ieri come oggi, la spensieratezza regalata dai brani delle storiche sigle dei cartoni animati e',grazie a lei, viva e appassionante.
Tra gli spalti e nel prato dello Stadio, bambini piccoli, trentenni bambini, adulti e nonni...
Z: Sei un'artista generazionale, come vivi questo tuo aspetto?
C: Con assoluta gioia.
Le sigle dei cartoni animati piacciono e coinvolgono tutti; ho fedeli fan che mi seguono nelle tournée, amanti proprio del genere, e quello che mi da più emozione sono i riscontri che ho quando vedo nel pubblico tanti ragazzi, i trentenni di oggi che cantano a squarcia gola le mie canzoni con in braccio i loro figli che fanno altrettanto.
Z: Lavori molto?
C: Si, faccio live nei palazzetti, nelle discoteche per i ragazzi, le feste a tema cartoon sono proprio in voga, ed io mi diverto sempre molto....cerco di trasmetterlo, tanto che gli eventi diventano davvero dei momenti di festa.
Z: Sei un'icona nel tuo genere, che consapevolezza ne hai , e come la vivi?
C: ( mi guarda con due occhioni dolcissimi e mi sorride, dal cuore, si vede).
Si, questo lo percepisco, ho iniziato a tre anni cantando il Walzer del moscerino, da allora non ho mai, mai, smesso ne mutato genere...con tenacia e con convinzione ho portato avanti sempre questo mood, e credo sia proprio stata li la mia forza, quello che mi ha permesso di dire oggi...sono l'unica che da trentanni canta le sigle dei cartoni animati.
Z: Cosa ti emoziona maggiormente del tuo lavoro?
C: I sogni che aleggiano nelle atmosfere che si creano.
Credo non si debba smettere mai di sognare, i bambini davanti ai cartoni si identificano, crescono, sognano..questo è un qualcosa che io non ho perso mai, e che consiglio agli altri, sempre, di custodire gelosamente.
........ Con il cuore leggero, ed un sorriso fresco, pulito, sano in volto ( questo e' tanto di quello che e' riuscita a trasmetterci ) la salutiamo.....e sicuramente con piacere la ritroveremo presto....
Deborah Brulard
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