sabato 24 settembre 2011

l'Arte: l'uomo alla ricerca del significato della vita



54° Biennale di Venezia. Una grossa rete di tubature che si estende verso l'alto, occupa la grande sala del Padiglione Francese. Si intitola 'Chance' ed è l'opera del grandissimo artista Christian Bolstanski.
'Chance' in francese come 'azzardo' o 'destino', perché - dice l'autore - ' se credi nel destino puoi trovare sicuramente delle risposte a ciò che hai attorno (ai fatti), al contrario se non si crede, penso, che non si riesca a dare delle risposte. Io per esempio non so le risposte sul destino… sono un credente ma non so le risposte a questo; intendo dire che non so se sono nato perché il destino mi ha portato qui o perché sia la volontà di qualcuno di più grande. Ecco perché ho costruito quest'opera!'

Mostra certamente le sue domande e le sue convinzioni attraverso questa sorta di tapisroulant fatto di tubi, in cui scorre un infinita pellicola fotografica, che mostra le diapositive di visi di centinaia di neonati che dovrebbero nascere attraverso migliaia di combinazioni di geni. Ogni 8 minuti, puntualmente su uno schermo gigantesco appare la foto di un neonato, nato realmente in quel momento e che dunque avrà la possibilità di vivere sulla terra d'ora in avanti.
In fondo alla sala, la parete è occupata d uno schermo in cui sono raffigurati del collage di visi fotografati e tagliati in 3 parti : bocca naso e occhi, che formeranno visi diversi a seconda delle loro combinazioni.
Come i nostri giochi di quando eravamo piccoli, questi pezzi di viso scorrono senza fermarsi, e attraverso un pulsante posto davanti allo schermo si ha la possibilità di fermare le immagini.
Chi ha la fortuna ( uno su 10 mila!!!) di fermare un viso completo e corrispondente al reale, potrà portare a casa l'intera opera.
Entrando nelle 2 sale adiacenti si viene COLPITI da 2 orologi digitali enormi , le cui cifre cambiano continuamente e che danno il numero delle persone, in rosso, che sono appena morte nel mondo e , in verde, di quelle che sono appena nate.
Come se la parola 'Chance' potesse non caricarsi di significati funerei, l'artista appare ottimista sulla vita e sul continuazione della terra. Eppure è bella l’immagine evocata: come di un uomo che viva in un luogo lontano e isolato e a tratti si affacci al mondo, per trasmettere i suoi pensieri più recenti, le sue “ultime novità”, appunto.



Aresu Michela

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